Missione

PRINCIPI ISPIRATORI DELL’ ADOZIONE INTERNAZIONALE

  1. Garantire ai bambini in stato di abbandono il diritto alla famiglia quale ambiente insostituibile in cui si realizzano le condizioni per il suo equilibrato sviluppo.
  2. Sostenere le coppie orientate verso l’ adozione internazionale fornendo ogni informazione e garanzia circa la legittimità della procedura e un’adeguata formazione, preparazione e assistenza durante l’iter adottivo.
  3. Promuovere attività internazionali a sostegno all’infanzia abbandonata o in particolari condizioni di difficoltà, volte a garantire possibilità di vita migliori e prevenire l’abbandono, anche realizzando strutture e servizi sociosanitari adeguati e collaborando alla formazione di operatori professionali.


La nostra Associazione non si pone come obiettivo unico e primario l’adozione internazionale, ma la formazione di una nuova cultura dell’adozione.
A questo fine i coniugi che ci contattano vengono portati a riflettere sul significato di adozione internazionale come ultima soluzione per un minore abbandonato, a cui il suo paese d’origine non ha saputo dare risposta. Si tratta quindi di trovare  una “famiglia per quel bambino” e non un bambino per quella famiglia.

Come Ente ci occupiamo soprattutto di bambini cosiddetti “grandicelli” che vanno dai 5 ai 10 anni. Spesso si richiede anche l’accoglienza di due o più fratelli grandicelli. Consapevoli delle difficoltà che si incontrano nell’adottare bambini grandi, invitiamo le coppie a partecipare ai nostri incontri periodici regionali e al nostro convegno annuale: in queste occasioni, con l’intervento di esperti, si approfondiscono le problematiche legate all’adozione di bambini grandicelli.
Si ascoltano  dubbi e timori e si cerca di far capire, anche attraverso le nostre singole storie, che è giusto adottare bimbi grandi purché ci siano le premesse di una coppia accogliente, una coppia capace di accogliere e accettare il bambino nella sua interezza.
A questo fine si riflette sull’importanza dell’integrazione di coppia, della duttilità personale, della maturità del rapporto affettivo, dell’approccio educativo, della capacità di identificarsi con i bisogni affettivi ed emotivi di un bambino ad ogni livello di età, della condivisione della motivazione all’adozione, della consapevolezza della diversità tra l’essere genitore biologico e genitore adottivo.

Alla coppia è comunicato in modo chiaro che non si accettano pregiudizi di natura religiosa o etnico-razziale.

Si fa inoltre presente che la differenza di età fra adottante e adottato deve essere il più vicino possibile a quella fisiologica. Il fatto che la legge preveda la possibilità per coniugi già maturi di adottare un bambino piccolo resta, per noi, solo una possibilità e non un diritto irrinunciabile.

Maturata la disponibilità all’accoglienza di bambini di età superiore ai 5 anni, fatto salvo il diritto di primogenitura per eventuali figli naturali o adottivi già presenti nella famiglia, la permanenza in Cile fino a due mesi – richiesta dall’iter adottivo in quel paese – da noi considerata anche una tappa importante per la costruzione della nuova famiglia.

Nella fase delicata della preparazione e soprattutto dell’inserimento in famiglia, l‘Ente è il punto di riferimento per la coppia; in particolare, si attivano le varie famiglie dell’Associazione, pronte a raccogliere confidenze e difficoltà. Si ritiene infatti che il confronto e la condivisione, con chi ha vissuto o vive la stessa peculiare esperienza, siano fondamentali per rispondere a bisogni o richieste di aiuto.

Si organizzano, oltre ai  previsti colloqui con gli operatori dell’ente, incontri periodici, seminari di studio, convegni per approfondire, con l’aiuto di esperti, tematiche legate all’ adozione e alla crescita dei figli (adozione di bambini grandi, il bambino adottato e la scuola, ritorno alle origini, l’adolescenza, la storia del bambino e quella dei genitori).

L’adozione con la nostra Associazione impegna le coppie a mantenere una proficua relazione umana e culturale con il paese d’origine dei figli. Alla coppia adottiva viene consigliato come raccontare al bambino la sua storia, come aiutarlo a comprendere chi lo ha lasciato e come mantenere viva la memoria positiva dei suoi anni trascorsi in Cile.
Arrivati poi alla maggiore età saranno i ragazzi stessi a decidere se tornare al loro paese o meno, con i loro tempi di maturazione e le loro necessità.

Sulla base del principio cardine del nostro impegno per una nuova cultura dell’adozione, qualunque sia la decisione della coppia nella scelta adottiva, restiamo a disposizione per qualsiasi informazione.  Per noi è importante innanzitutto impegnarci affinché le coppie siano preparate e convinte ad accogliere un bambino, qualsiasi sia il paese di provenienza del piccolo e qualsiasi sia l’Ente a cui conferiscono l’incarico.